Chemistry Museum
Il Museo di Chimica sarà realizzato nel polo museale della nostra Università, sito in Mezzocannone 8, negli ex Laboratori di Zoologia nel cortile del Salvatore, presso i locali dell'ex Collegio Massimo dei Gesuiti. Il Museo di Chimica, la cui realizzazione è stata chiesta al Rettore prof. Gaetano Manfredi nell'Ottobre 2016, è in pieno allestimento e ha il supporto del Rettore prof. Matteo Lorito. Il progetto per la ristrutturazione dei locali è stato realizzato da ingegneri ed architetti dell'Ufficio Tecnico dell'Università. I lavori di ristrutturazione dei locali sono iniziati dopo aver avuto i "nulla osta" della Sovraintendenza dei beni Ambientali e Monumentali e di quella dei Beni Archeologici della Campania.
Il Museo di Chimica sarà il punto ideale di congiunzione tra i musei esistenti nel cortile del Salvatore: sarà collocato tra il museo di Fisica, allestito nell'ex laboratorio di Analitica dell'Istituto Chimico di Via Mezzocannone 4, ed il Museo di Paleontologia, sito nello splendido cortile di San Marcellino e Festo. Nel Museo di Chimica saranno esposti apparecchi acquisiti e conservati dai padri fondatori della Chimica napoletana come i prof.ri Agliarolo, Bakunin, Giordani, Liberti, Panizzi, Liguori, Nicolaus e i prof.ri Corradini, Mangoni, Ballio etc.. L'inventario della strumentazione e della documentazione disponibile è stato realizzato con la collaborazione del dott. Fabio Borbone, che ha seguito tutte le fasi di realizzazione del Museo.
Il Museo esporrà vari strumenti: voltametri, tubi a raggi X, apparecchiature in vetro, tra cui lo storico Kipp utilizzato da generazioni di studenti di chimica per la produzione di acido solfridrico. Il Museo sarà diviso in sezioni: ci sarà una sezione bilance, una sezione polarimetri, una di spettrofotometri ed una di spettrometri a risonanza magnetica (NMR). In una delle sezioni sarà esposta la targa "Istituto Chimico", opportunamente restaurata, che per più di cento anni è stata sul portone della sede storica dell'Istituto di Via Mezzoccannone 4. Nel corridoio parallelo alla galleria principale che affaccia sulla rampa che da Via Paladino porta a via Tari saranno allestite bacheche per esporre modelli molecolari artigianali realizzati in legno, i primi realizzati in plastica e alluminio fino ai kit più moderni. In un'altra bacheca saranno esposti documenti e pubblicazioni di interesse scientifico e storico ritrovati fortunatamente dal Prof. Evidente in un sopralluogo fatto a Via Mezzocannone 4 nell'ex Biblioteca Giordani.
Il Museo ospiterà anche una sala per proiettare documentari inerenti la storia della chimica e lezioni di chimica tenuti da eminenti docenti. Si spera di recuperare dalla cineteca RAI le lezioni del prof. Liguori che sono state tramesse in TV. Sicuramente patrimonio della cineteca sarà il film realizzato da Gianni Amelio (non in commercio, andato in onda il 18 novembre 1990) che racconta la storia di Enrico Fermi e di altri grandi scienziati (Segrè, Pontecorvo, Arnaldi e Majorana) che hanno lavorato presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Roma, in via Panisperna, all'identificazione di nuovi elementi radioattivi e allo studio delle reazioni nucleari per cui Fermi riceverà il premio Nobel nel 1938. Il Museo sarà corredato di un catalogo che riporterà "La storia del Dipartimento di Scienze Chimiche tra passato e futuro", le foto e le didascalie di tutti gli strumenti che saranno esposti nel Museo e la storia ed il contenuto dei preziosi volumi raccolti a partire dal 1700 e custoditi nella Biblioteca storica Francesco Giordani. Il Museo di Chimica non solo permetterà di mantenere il ricordo della storia della Chimica nel panorama scientifico napoletano ed internazionale, ma sarà anche un punto di attrazione e di grande valenza scientifica e culturale di cui potranno usufruire studenti, dottorandi, docenti e ricercatori, turisti e cittadini del nostro territorio.
A cura di Antonio Evidente, con la collaborazione del prof. emerito Lelio Mazzarella, il prof. Pietro Pucci, il dott. Fabio Borbone e la dott. Marinella Rotondo.